FIN - C.R.Piemonte e Valle d'Aosta

Filippo Magnini, il saluto di un campione "un po' piemontese"

NUOTO  ·  Pubblicata il 05/12/2017

L'oro mondiale di Montreal 2005 nei 100 stile libero, con l'allora record dei campionati (48''12) e un'incredibile rimonta sui sudafricani Schoeman e Neethling; il bis iridato di Melbourne 2007, al fotofinish ed ex-aequo con il canadese Brent Hayden; ma anche i tre titoli europei e il bronzo olimpico con la 4x200 di Atene 2004. E quella vasca di ritorno che gli ha regalato innumerevoli vittorie in volata, nei testa a testa in cui riusciva sempre a mettere la mano davanti. I ricordi più belli che gli appassionati conservano di Filippo Magnini sono emersi tutti insieme sabato quando il campione azzurro ha annunciato il suo ritiro dalle competizioni. Ha scelto la seconda giornata degli Assoluti Invernali per dare l'annuncio, di fronte a uno Stadio del Nuoto di Riccione in piedi ad applaudire, subito dopo aver conquistato il bronzo nei 200 stile libero. “Ho scelto di smettere in un momento felice” ha dichiarato nello stupore generale, “ho iniziato a 8 anni e ora ne ho 35, il nuoto è ancora la mia vita, mi piace allenarmi ma comincio a fare un po' di fatica anche mentalmente. Sono stati 27 anni meravigliosi. Lascio da capitano, da simbolo del nuoto italiano”.

 

Lo è, con le sue storiche medaglie e con il carisma di capitano azzurro, punto di riferimento per i tanti giovani che approdano alla nazionale. Aspetto, quest'ultimo, sottolineato anche da Federica Pellegrini in conclusione dell'ormai noto post pubblicato sul proprio profilo Instagram: “...spero che i Figli del Nuoto prendano da te...e dalla tua fame...fino all’ultimo centimetro”. “Lascia uno dei più forti nuotatori italiani della storia” ha affermato il Presidente FIN Paolo Barelli, “esempio di passione, perseveranza e professionalità, ispirazione per centinaia di giovani atleti ed emulazione per chi ha avuto il piacere di allenarsi con lui o solo condividere la corsia”.

 

Pesarese classe 1982, Filippo Magnini ha trascorso un lungo periodo della sua vita in Piemonte, allenandosi tra il 2001 e il 2004 alla Rari Nantes Torino, seguito dal tecnico Claudio Rossetto. Un'esperienza importante dal punto di vista umano e sotto il profilo tecnico, perché proprio in quelle stagioni Filippo ha “virato” dalla rana allo stile libero, preparando il terreno che l'ha reso “Re Magno”.

 

L'articolo dell'addio di Filippo Magnini sul sito della FIN a questo link

 

Foto deepbluemedia.eu