L’Aquatica Torino di coach Katsiberis si prepara ad una nuova stagione, la prima in serie B dopo la promozione della scorsa primavera, la rosa della società si rinforza: dalla Croazia arriva il giovane talento Iv Marić.
L’atleta classe 2002 ha attraversato diverse difficoltà dalle quali è riuscito sempre a riprendersi con tenacia e grande forza di volontà. La sua carriera ha infatti inizio all’età di 9 anni come percorso riabilitativo a seguito del cancro dal quale era guarito. In seguito, dopo aver raggiunto i vertici del campionato croato, vince molti titoli a livello giovanile e diventa uno dei pilastri delle nazionali giovanili croate, partecipando da protagonista agli Europei Under 19 che si sono disputati in Georgia nel 2019.
Il pallanuotista croato, nel pieno dei suoi successi, è costretto però a fermarsi per due anni a causa di un grave infortunio alle costole. Adesso è pronto a ripartire e lo farà da Torino con la calottina dell’Aquatica Torino.
Ecco di seguito l’intervista di Francesco A. Armillotta:
Ciao Iv, benvenuto a Torino. Cosa ti ha spinto a indossare la calottina dell’Aquatica?
«Ho deciso di ripartire da questa squadra perché ho visto grande serietà da parte della società. L’impatto con il team è stato molto positivo, mi trovo bene con i compagni e sono convinto che possiamo fare molto bene nella nuova lega».
«Ho deciso di ripartire da questa squadra perché ho visto grande serietà da parte della società. L’impatto con il team è stato molto positivo, mi trovo bene con i compagni e sono convinto che possiamo fare molto bene nella nuova lega».
Puoi descriverti come giocatore?
«Sono un attaccante. Solitamente gioco sulla destra, ma posso anche giocare sulla sinistra e per questo credo di poter essere molto utile alla squadra. Purtroppo, dopo essermi rotto le costole, sono stato costretto a restare fermo per due anni. Questa sarà la mia prima stagione dopo l’infortunio, ma vedo che le cose stanno andando nel modo giusto e sono convinto che sto tornando anche più forte di prima».
Come mai hai deciso di ripartire proprio dall’Italia?
«Dovevo venire qui per l’università, volevo riprendere con la pallanuoto e avevo sentito parlare dell’Aquatica Torino, che ritengo un ottimo club e il posto ideale per ricominciare. Ma anche per togliermi soddisfazioni ottenendo buonissimi risultati con la squadra».
«Dovevo venire qui per l’università, volevo riprendere con la pallanuoto e avevo sentito parlare dell’Aquatica Torino, che ritengo un ottimo club e il posto ideale per ricominciare. Ma anche per togliermi soddisfazioni ottenendo buonissimi risultati con la squadra».
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
«In questo momento, il mio sogno è di riprendere a giocare come ho fatto per anni, ottenere ottimi risultati con questa squadra e tornare a essere di nuovo un giocatore professionista».
«In questo momento, il mio sogno è di riprendere a giocare come ho fatto per anni, ottenere ottimi risultati con questa squadra e tornare a essere di nuovo un giocatore professionista».
Quanto ti è mancata la pallanuoto?
«Tantissimo, pensavo a questo sport ventiquattro ore al giorno. Per me era veramente difficile stare lontano dalla vasca, perché giocare a pallanuoto è ciò che ho fatto ogni giorno per otto anni. Ora, fortunatamente sono guarito e posso tornare nuovamente a giocare».
«Tantissimo, pensavo a questo sport ventiquattro ore al giorno. Per me era veramente difficile stare lontano dalla vasca, perché giocare a pallanuoto è ciò che ho fatto ogni giorno per otto anni. Ora, fortunatamente sono guarito e posso tornare nuovamente a giocare».
Da quanto tempo hai raggiunto l’Italia?
«Sono qui da poche settimane, sono arrivato insieme alla mia ragazza che si fermerà per un po’. Studio Economia. Ho scelto questo paese perché i miei genitori hanno sempre detto che qui ci sono delle ottime università e per quanto mi riguarda ci sono ottime squadre di pallanuoto. Quindi volevo mettermi alla prova».
«Sono qui da poche settimane, sono arrivato insieme alla mia ragazza che si fermerà per un po’. Studio Economia. Ho scelto questo paese perché i miei genitori hanno sempre detto che qui ci sono delle ottime università e per quanto mi riguarda ci sono ottime squadre di pallanuoto. Quindi volevo mettermi alla prova».
Il primo impatto con Torino?
«È una città enorme, dieci volte più grande rispetto a quella dove vivevo in Croazia. È bellissima, soprattutto il centro. Inoltre, ci sono tanti parchi è mi piacciono molto anche i vostri edifici».
«È una città enorme, dieci volte più grande rispetto a quella dove vivevo in Croazia. È bellissima, soprattutto il centro. Inoltre, ci sono tanti parchi è mi piacciono molto anche i vostri edifici».
E quello con i compagni di squadra?
«Fantastico. Voglio ringraziarli perché mi hanno accolto nel miglior modo possibile. Mi stanno aiutando tanto, rendendomi più facile questo trasferimento in Italia. Posso solo parlare bene di loro per quello che stanno facendo per me».
«Fantastico. Voglio ringraziarli perché mi hanno accolto nel miglior modo possibile. Mi stanno aiutando tanto, rendendomi più facile questo trasferimento in Italia. Posso solo parlare bene di loro per quello che stanno facendo per me».
Chi è il tuo idolo nella pallanuoto?
«Senza dubbio Sandro Sukno».
«Senza dubbio Sandro Sukno».