FIN - C.R.Piemonte e Valle d'Aosta

Giorgio Cagnotto tra ricordi torinesi e olimpici, con uno sguardo ai prossimi Campionati Italiani

TUFFI  ·  Pubblicata il 22/02/2017

Rivedere i luoghi in cui si è nati e cresciuti, anche se a distanza di tanti anni, regala sempre una sensazione particolare. Una sensazione che evoca ricordi e che, ogni tanto, ci spinge a tornare. Giorgio Cagnotto l'ha provata tante volte; anche la settimana scorsa, quando ha trascorso qualche giorno sulle nevi di Sestriere. “Vengo spesso qui a sciare, sulle stesse piste su cui ho imparato quando avevo 18 anni” racconta, “ritrovo gli amici di una vita, che spesso vengono a trovarmi in Alto Adige e con cui di solito passiamo insieme anche le vacanze estive”. Giorgio Cagnotto tornerà in Piemonte a maggio, da venerdì 12 a domenica 14 in occasione dei Campionati Italiani Assoluti indoor di tuffi, in programma alla piscina Monumentale di Torino. La “sua” Torino, dove è nato – in borgo San Paolo, il 2 giugno del 1947 – e dove è cresciuto, anche dal punto di vista sportivo. Lo zio materno Lino Quattrin, tuffatore, lo portò per la prima volta in piscina e gli fece scoprire la disciplina; lo seguì nei primi anni della carriera e lo accompagnò alle prime gare.

 

“Poi iniziai ad allenarmi tra Torino e Roma e a viaggiare per le trasferte” ricorda Giorgio Cagnotto, “in ogni caso la 'base' era sempre Torino, dove vivevano anche i miei genitori”. Ciò che Giorgio ha compiuto da atleta è inciso nella storia dello sport: l'amicizia e rivalità sportiva con Klaus Dibiasi, i podi europei e mondiali, l'esordio olimpico “a sorpresa”, a Tokyo nel 1964, le quattro medaglie ai Giochi, conquistate in tre edizioni da Monaco 1972 a Mosca 1980. Questa fu la sua quinta Olimpiade, al termine della quale Giorgio decise di ritirarsi e di trasferirsi poi a Bolzano, con la moglie – anche lei campionessa azzurra di tuffi – Carmen Casteiner.

 

Proprio il “controverso” bronzo di Mosca (che sarebbe stato argento senza la ripetizione del tuffo dell'atleta russo Portnov), è stata per più di trent'anni l'ultima medaglia italiana nei tuffi olimpici. A interrompere il digiuno non poteva che essere un altra “Cagnotto”, Tania, in coppia con Francesca Dallapè nel sincro 3 metri degli ultimi Giochi. “A Rio sono stati giorni carichi di tensione e altrettanto ricchi di emozioni” racconta Giorgio Cagnotto, ovviamente coinvolto come tecnico e come genitore, “ma le ragazze li hanno trascorsi con serenità, senza l'ossessione di dover 'riscattare' il quarto posto di Londra. E hanno vinto un argento che, a ripensarci, fa venire i brividi ancora oggi”.

 

È stata l'ultima gara della coppia Cagnotto-Dallapè e, sulla scia dell'entusiasmo generato da quella medaglia, Tania è tornata sul podio della prova individuale, terza. Ma non sono stati i suoi ultimi tuffi, perché la vedremo ancora protagonista proprio agli Assoluti di Torino, nella gara dal metro. “La collocazione in calendario dei Campionati Italiani indoor le ha permesso di prendersi una pausa dopo Rio e di riuscire comunque a preparare l'appuntamento” spiega Giorgio, “Tania ha deciso di chiudere a Torino per l'importanza dell'evento, per l'affetto che la città ha sempre mostrato nei suoi confronti e per la passione che i torinesi nutrono verso la disciplina dei tuffi”.

 

Una passione che dopo il termine della ristrutturazione della piscina Monumentale, nel 2006, è cresciuta con l'arrivo sotto la Mole di numerosi appuntamenti nazionali e internazionali: i Campionati Italiani del 2008, del 2010 e del triennio 2012-2014, i Campionati Europei del 2009 e del 2011 e i Quattro Nazioni del 2012 e del 2015. “Siamo orgogliosi di accogliere un nuovo evento di questo livello, peraltro scelto da Tania Cagnotto come ultima tappa della sua splendida carriera” afferma Gianluca Albonico, Presidente FIN Piemonte e Valle d'Aosta, “a nome mio e del Comitato organizzatore, composto dal Vicepresidente Luca Longo e dei settoristi regionali dei tuffi Claudio Leone e Mauro Gastaldello, desidero ringraziare la FIN Nazionale per la fiducia che ripone nelle capacità organizzative del nostro Comitato”.

 

“Torino ha riscoperto una grande vocazione sportiva, dal punto di vista organizzativo e di partecipazione” conclude Giorgio Cagnotto, “dopo le Olimpiadi del 2006 anche l'attività dei tuffi ha avuto nuovo impulso, grazie al lavoro di persone – tra cui Marco e Silvio Benati – che si sono impegnate per la creazione di una scuola e per il rinnovamento dell'impianto. Personalmente ho tanti bei ricordi dell'ultimo decennio di gare 'torinesi', tra cui le medaglie conquistate da Tania e dagli altri azzurri. Ciò che mi colpisce sempre è vedere le tribune della Monumentale completamente gremite”. Uno scenario che con ogni probabilità si ripresenterà anche dal 12 al 14 maggio.

 

Foto LC ZONE Fotografia&Comunicazione